ARRIVA LA PRIMA CREMA EFFICACE CONTRO LA VITILIGINE E L’AIFA NE APPROVA LA RIMBORSABILITà

Le macchie di vitiligine sono facilmente distinguibili, la pelle subisce una depigmentazione che si espande su viso e corpo. Certo i segni bianchi si possono coprire, ma rimane una malattia cronica di natura autoimmune molto visibile che dunque può avere un forte impatto dal punto di vista psicologico e sociale. In Italia sono circa 330 mila le persone che vivono con questa perdita di melanociti le cui cause non sono ancora chiare, ma in questi giorni è arrivata una buona notizia che sembra aprire una nuova fase: l'Agenzia Italiana del Farmaco ha approvato la rimborsabilità di un nuovo farmaco, il primo e unico principio attivo che agisce sul meccanismo alla base della vitiligine e consente la repigmentazione.

Il farmaco in questione, chiamato Ruxolitinib, favorisce la repigmentazione della pelle sia sul viso che sul corpo. È quanto emerge dal 98esimo Congresso SIDeMaST, Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse che si sta tenendo in questi giorni a Giardini Naxos, in Sicilia. "L'obiettivo primario dello studio", spiega Giuseppe Micali docente dell'Università di Catania, "era la repigmentazione di almeno il 75% del viso, (obiettivi secondari la repigmentazione di almeno il 90% del viso e di almeno il 50% del corpo)". La sperimentazione è andata bene e, a 6 mesi dall'inizio della terapia, "questi risultati sono stati raggiunti da una percentuale significativamente superiore nei pazienti che applicavano il farmaco rispetto a quelli trattati con una crema non medicata".

"La repigmentazione delle lesioni", spiega inoltre Micali, "è proseguita fino alla fine del periodo di trattamento di 52 settimane con percentuali più alte sia sul viso che sul corpo". Il risultato, dopo 1 anno di terapia, è stato che tre pazienti su quattro hanno ottenuto una repigmentazione di almeno il 50% delle lesioni del viso, uno su due di almeno il 75%, ed uno su tre di almeno il 90%. "I trattamenti impiegati sino ad oggi erano corticosteroidi o inibitori della calcineurina topici, che tuttavia non producono risultati soddisfacenti e presentano limitazioni per eventi avversi", ha spiegato inoltre Giuseppe Argenziano, Presidente della Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST), "L'arrivo di Ruxolitinib rivoluziona completamente lo scenario, offrendo ai pazienti un beneficio clinico importante e duraturo, con un impatto positivo sulla qualità di vita".

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