L'immagine sopra è della fotografa americana Niqui Carter (@niquicarter su Instagram, niquicarter.com). La sua arte è influenzata dalla formazione pittorica, che l'ha portata a creare forme e prospettive che ricordano l’astrattismo. Esplora paesaggi per catturare le superfici modellate dalla luce e l’ambiguità che si rivela nella curva di un’ombra o nel bordo di una linea. L’immagine si intitola Untitled #01, 2023 e fa parte della serie California Bloom, autoritratti ispirati alla natura selvaggia che inducono una riflessione su come natura e uomo si plasmino a vicenda.Nessuno ci insegna a farlo: respirare è la prima cosa che apprendiamo in totale autonomia quando veniamo al mondo. E grazie a questo gesto inconscio i tessuti e gli organi si ossigenano, il nostro cuore batte. La vita è dunque fondata sul respiro, che cambia in base alle esperienze vissute, ed è con questo meccanismo che gli esseri umani - ma anche gli animali - reagiscono alle difficoltà. A un certo punto però è come se disimparassimo a respirare. «Succede quando cresciamo», ci ha spiegato Licia Florio, Wellness curator che segue progetti legati al benessere fisico e mentale per mettere in sinergia respiro e movimento. «Quando arrivano le prime difficoltà, il respiro si infittisce, non è più profondo, rimane alto al livello del torace, non si usa solo il naso, ma anche la bocca. Perdendo la respirazione profonda disimpariamo anche a rilassarci e per questo bisogna lavorare sulla lunghezza del respiro per ammorbidire il diaframma e rilasciare lo stress, in modo da auto-aiutarsi nei momenti di difficoltà, ritrovando il controllo su se stessi. Per capire se si sta respirando correttamente basta appoggiare la mano destra sulla pancia e la mano sinistra in alto sul petto, poi si inizia inspirare dal naso ed espirare sempre dal naso: se la mano destra si muove, è segno che stiamo gonfiando la pancia e quindi eseguendo in maniera corretta, se tutto si ferma all’altezza dello stomaco, il respiro è "bloccato". Io consiglio di esercitarsi quando si può, ovunque si è, per ammorbidire il diaframma». Tra i progetti di Licia c'è Ciaomondo (ciaomondo.us), una scuola di pratiche olistiche online con lo scopo di portare consapevolezza alle persone per farle star bene, insegnando loro a governare il proprio respiro e quindi la propria mente. Lo fa con i flow di respirazione Intuitive Breathwork, una fusione di tecniche che Licia ha preso da diverse discipline con lo yoga: «Non è solo una pratica fisica, ma un mondo che include i pranayama, quindi la respirazione, e che all'interno ha anche il respiro, collegato a un movimento, come un'ancora quando si sta sul tappetino». Con una respirazione regolata dallo yoga, grazie a specifiche tecniche, si ha più energia, si controlla lo stress, si stimola la creatività, migliora il sonno, il tono dell’umore si alza, la concentrazione si potenzia. Peraltro sono tecniche alla portata di tutti, non servono budget o particolari attrezzature e abilità, chiunque può provare a praticare Nadi Shodhana, per esempio, la tecnica a narici alternate per riportare equilibrio: «Si vanno a bilanciare i due emisferi celebrali e funziona così: ci si mette comodi con la schiena dritta, le spalle lontane dalle orecchie e si porta la mano davanti al volto. Il pollice e l’anulare serviranno ad aprire e chiudere le narici, si posizionano indice e medio sul terzo occhio – in mezzo alle sopracciglia – si inizia usando il pollice destro per chiudere la narice destra e si inspira per cinque secondi dalla narice sinistra, poi si chiude la narice sinistra con l’anulare e si espira per cinque secondi dalla destra. Si ripete per 5 o 10 cicli». O ancora Kapalabhati per aumentare l’energia: si prova ad immaginare di avere una piuma sotto le narici da "scacciare" con il soffio del naso. Con questa azione, in automatico, si contraggono i muscoli addominali e questo porta inspirare più profondamente aumentando l’energia vitale. Molte altre tecniche sono approfondite anche dall'istruttore di yoga americano Dylan Werner nel suo ultimo manuale Il respiro illuminato. Benessere fisico, mentale ed emotivo con le pratiche respiratorie dello yoga (Ed. Mediterranee, 280 pag., 28 euro).
Le pratiche olistiche però non sono l'unica strada: per chi preferisce l'approccio Occidentale c'è il training autogeno, un metodo di autorilassamento ideato nel 1932 da Johannes Heinrich Schultz, psichiatra e psicoterapeuta tedesco. «Letteralmente significa allenamento che si genera da sé», ci ha spiegato Raffaella Berto, psicoterapeuta, docente dei corsi di training autogeno di APL (psicologilombardia.it) e membro del comitato scientifico di Federazione Italiana Mindfulness. «In pratica consiste in tecniche ed esercizi per imparare a rilassare il corpo attraverso la mente e alla base di tutto c'è il respiro, un respiro consapevole. Il training autogeno tramite la ripetizione mentale di frasi innesca delle risposte che portano a rilassare gradualmente i distretti corporei e quindi può servire a trattare problemi come insonnia, ansia, attacchi di panico, disturbi alimentari, iperattività e può essere un supporto a terapie di altre patologie come quelle oncologiche, per esempio», spiega la dottoressa. «È diverso dalla mindfulness, con la quale si lavora sul qui ed ora, e attraverso il respiro se ne diventa consapevoli, ma il suo obiettivo non è quello rilassare il corpo. Il training autogeno è una tecnica di autocura», precisa la dottoressa. Per imparare esistono dei corsi da 12 ore da frequentare in 8 settimane che mirano a rendere il soggetto indipendente nella pratica. «Si parla di training autogeno inferiore, quello superiore si può fare solo guidati dallo psicoterapeuta. Il corso è costituito da esercizi che si apprendono in maniera progressiva, si inizia con quello propedeutico della calma, poi c'è quello della pesantezza che va a rilassare gli arti inferiori e superiori, si prosegue con quello del calore, che interviene sul sistema vascolare, l'esercizio del cuore per regolarizzare il battito cardiaco, mentre il quinto è l'esercizio del respiro e del plesso solare, per finire con quello della fronte fresca che va ad aiutare a rilassare la zona della testa». Per praticare bisogna avere un abbigliamento comodo e lo si può fare da sdraiati in posizione supina, da seduti oppure nella posizione del cocchiere con il conduttore che guida le persone a ripetere le formule mentalmente in un dialogo interno per riuscire a rilassare il corpo. È necessario poi allenarsi a casa almeno una volta al giorno anche se il dottor Schultz ne indicava almeno tre.
Oasi urbana. Per "prendere fiato" dalla routine e dedicarsi del tempo bastano sei ore. All'interno della spa dell'hotel Bvlgari di Milano (via Fratelli Gabba, 7B) sono disponibili i nuovi Wellness Retreat, percorsi personalizzati alla ricerca del benessere. Ogni mese un tema dà vita a un viaggio speciale. A maggio, per esempio, Echo & Shadow inizia con un'esperienza immersiva nel silenzio, continua con un allenamento nell'oscurità, un massaggio a quattro mani e il light lunch a bordo piscina. Giugno, invece, sarà il mese del Vitality Reset, mentre luglio vedrà protagoniste le tecniche di respirazione con il Vitality Path e i suoi bagni di magnesio, la Dry Floating Bed Therapy, il Reiki e lo Sleep Ritual con digitopressione e aromi per ristabilire il ritmo circadiano. Ogni percorso si conclude con un trattamento mirato nel Beauty & Hair Salon (da 650 €).
2025-05-19T13:02:12Z